Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/98

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egli è divenuto ora così pigro, che sarebbe quasi impossibile indurlo ad assumere una lunga fatica. Brighenti e Don Luigi Masi restarono innamorati di lei. Credo che a quest’ora le avranno scritto. Io l’abbraccio con tutta l’anima. 1099. Dt Paoi.tna Leopardi. [Recanati] 27 Giugno 1827 Caro Muccio - Eccoti finalmente a Firenze! Tutti noi ce ne ral- legriamo con te, e ci congratuliamo per questo tuo nuovo soggiorno, che ti riescirà certo molto grato ed ameno; ma, per carità, dicci un poco qualche cosa, che diavolo fai, che diavolo pensi. Noi non sap- piamo nulla dei fatti tuoi, non sappiamo cosa hai combinato con Stella se ti dà più di prima, se lavori più p[er] lui, e moriamo di voglia di saperne qualche cosa; ma tutto è inutile, che tu non potrai certo scri- verlo. Attendiamo intanto con impazienza la tua pma lettera da costì, scritta con più quiete, come ci prometti; ma io credo che la quiete non basterà, poiché mancherà la voglia - Mamma, che ti saluta tanto tanto, sta assai meglio. Dal gno due in poi non è più uscita, ed è stata in letto due 7mane, quasi spre sza dolore, ma senza poter posare il piede a terra; adesso poi la piaga si è chiusa, e non le è rimasto che del gonfiore alla gamba ed al piede, proveniente forse dalla inopero- sità in cui è stata sì lungo tempo. Essa ti ringrazia del tuo amore, e desidera con noi di sapere precisamente se ti trovi bene di salute, e se ti ha tormentato più quel male che portasti da Bologna - Se non ti dispiace, o Giacomuccio mio, fa immensi saluti a mio nome a Gior- dani, immensi ed affettuosi. Immagino che lo vedrai ogni momento, e che non ti stancherai di stare insieme; ma, pler] carità, non dargli gelosia, con farti amico di qlché altro Papadopoli - Spero che non farai il torto a Persiani1 di non sentire la sua nuova opera, il Danao, di cui la Gazzetta di Firenze ne fa tanto elogio. Ci dirai poi se è vero tutto questo entusiasmo. Morici ha stampato q.t0 articolo della gaz?.., e diffuso gratis - Quante cose belle vedrai! quante ne sentirai! Credo che ti tratterrai molto costì, e non so fissare in nessuna epoca, ancorché lontana, il momento in cui ci rivedremo, pure, p[er] non dimenticarmi, ti prego fino d’adesso a provvederti di qualche cosa odorosa per prov-