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di cristoforo colombo 115






Serenissimi e molto potenti Principi

Re e Regina nostri Signori.


Da Calese1 passai nelle isole dette Canarie in quattro giorni, e da lì passai alle isole chiamate Indie in giorni sedici; dove scrissi a Vostre Maestà che mia intenzione era di darmi pressa nel mio cammino, per rispetto che io aveva li navigli novi ben forniti di vittualie e di gente, e che mia volontà era tendere nella isola chiamata Ia-

  1. Partì Colombo da Cadice per questo suo quarto dei viaggi fatti d’ordine dei Re di Spagna addì 9 maggio dell’anno 1502, secondo che scrivono il figlio Fernando nella Vita di lui, cap. 88, e l’Herrera nell’Istoria dei viaggi e delle conquiste degli Spagnuoli nell’Indie Occidentali, deca I, lib. 5, cap. 2.
    Per Calese è già da intendersi Cadice, nominato Caliz, da Fernando suddetto nel capo 88, e Calis da Amerigo Vespucci nelle lettere de’ suoi viaggi (p. 6, 32, 35, 45, 71, ed. fior., 1745), all’Oviedo nell’Istoria dell’Indie cap. I, e da altri. Ne’ bassi tempi volgarmente si soleva dire Cades; siccome ne’ vecchi Portolani trovasi scritto, e ancora in due mie carte nautiche lavorate da Veneziani; l’una che porta l’anno 1368, nel secolo seguente posseduta dalli Certosini di Fiorenza per testamento di Niccolò Corbizzi; l’altra con le parole Jachobus de Ziroldis de Venetiis me fecit anno Dui M,CCCC,XXVI, referita dal conte Gianrinaldo Carli nella Lettera all’Ab. Testa intorno alla scoperta dell’America. Nè altrimenti Cadice si nomina in un trattato generale di navigazione, composto l’anno 1444 da Pietro di Versi veneziano, che io parimente in un codice di quel tempo posseggo.