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TEOREMI FONDAMENTALI SULLE DERIVATE, ECC. 205

Indi si formino i quozienti:

;

;

;

.

Uguagliando a zero questi quattro quozienti si hanno quattro equazioni: la prima ha per radici semplici della proposta , la seconda ha per radici le radici doppie, la terza ha per radici le triple e la quarta ha per radici le radici quadruple di , ma tutte come radici semplici.

Il metodo qui applicato vale in generale; e, generalmente, si ottiene il risultato seguente.

Sia data un'equazione intera ad un'incognita:

.


Della e della sua prima derivata si calcoli il massimo comune divisore; indi di questo e della sua prima derivata si calcoli M. C. D. e così si prosegua fino ad ottenere una costante. Ciò fatto si divida per il primo massimo comune divisore e così via fino a dividere il penultimo M. C. D. trovato per l'ultimo. Finalmente si divida il primo quoziente per il secondo, il secondo per il terzo e così via fino a dividere l'ultimo per l'unità. I quozienti ottenuti uguagliati a zero avranno per radici le radici semplici, doppie, ecc. dell'equazione data, tutte come radici semplici.


Esempio.


Consideriamo l'equazione:

.


Cercando il massimo comune divisore tra ed , si trova:

.


Ora , il M. C. D. tra è:

.


e il M. C. D. tra e è:

.


Ora, dividendo ciascuna delle funzioni per la seguente, si hanno le funzioni:

;

;

.


Infine eseguendo le divisioni ; ; si ottengono rispettivamente i quozienti:

,     ,     ,


i quali, posti uguali a zero, danno le equazioni:

,     ,     ,


che hanno per radici rispettivamente le radici semplici, doppie, triple della proposta (ma tutte come semplici). Dunque l'equazione proposta ha una radice semplice , una radice doppia , una radice tripla .

Osservazione. — L'equazione avrà radici tutte semplici, soltanto se il primo massimo comune divisore (quello tra e è una costante; questa osservazione dà, come già dicemmo, il più semplice modo per riconoscere se una equazione ha radici multiple, senza ricorrere al discriminante.