Pagina:Maffei - Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto, 1797.pdf/68

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tivi, e gli facesse non aver più altro in cuore, ed anteporre di gran lunga alla particolar Patria la comune, nella grandezza della quale anche il ben particolare, e la felicità consisteva. Tal sentimento era naturale, poichè in grado assai maggiore collocava ognuno la seconda Patria più che la prima; onde maggior affetto, e maggior interesse concepiva ognuno per la seconda, che per la prima. Uomo Romano chiamò se stesso replicatamente San Paolo nativo di Tarso, perchè contro l’ingiuria de’ flagelli giovava l’essere Romano, e non giovava l’essere di Tarso.

Questa menzione di Città straniera ci ammonisce a passar ad osservare come si contenessero i Romani con le genti fuor d’Italia da loro soggiogate. A codeste mandavano un Preside, che le reggesse. Sicilia e Sardegna, che allora non erano Italia, furono le prime esterne conquiste. L’anno però di Roma 527 due Pretori si cominciarono a creare, i quali di anno in anno all’amministrazione di quell’Isole, e a giudicare in esse con la loro Coorte si trasmettevano, il che fu poi detto ridurre in Provincia. Così fu fatto di mano in mano a misura, che le Provincie si accrebbero ad Oriente, ad Occidente, ed a Mezzogiorno. È da osservarsi però, che non per