Pagina:Maffei - Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto, 1797.pdf/69

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questo minor Prefetto, o Magistrato alcuno mandavasi nelle Città, le quali in tutto l’Impero sino all’ultimo suo respiro si ressero da se, e dal proprio Consiglio, e dai loro Decurioni. Il Preside solamente visitava nel giro, ch’era obbligato di far da per tutto; ma perchè alcune Città Provinciali singolar merito si acquistarono verso Roma, quelle furono privilegiate di libertà; onde in esse il Preside non entrava, e non aveva sopra di esse giurisdizione. Ecco però qual differenza, e qual distinzione usarono dagl’Italiani ai Provinciali. L’Italia lasciarono libera tutta, cioè senza Preșidi, nè subordinazione imposero alle sue Regioni, se non al Senato Romano. Platone documento diede agli Ateniesi di non voler poner mai in servitù alcun Greco: così in Italia la prossimità al centro del Dominio, la conformità del clima, e della lingua, e la svegliatezza della mente esigevano privilegio per natura.

Ma quanto alla comunicazione della Cittadinanza, e del gius degli onori, col proceder del tempo anche alle altre genti si vennero partecipando da’ Romani.

Primi degli esterni a conseguire il Consolato, ed il Trionfo, furono per testimonianza di Plinio due Cornelii Balbi Spagnuoli per me-