Pagina:Maffei - Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto, 1797.pdf/70

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riti grandissimi con la Repubblica. Ad ammettere qualche straniero in Senato cominciò Cesare. Fatto Augusto Principe nella Repubblica, abbiamo da Dione, che Mecenate gli consigliò di tirare a Roma, e di far Senatori i migliori Soggetti, ed i più illustri, non più d’Italia solamente, ma ancora delle altre Nazioni: perchè in tal modo si sarebbe assicurato di coloro; che potevano a’ popoli esser Capi di rivolta, ed avrebbe guadagnato l’amor di tutti; partecipando a tutti il Governo. Parole degne di quel gran Politico, e degne d’esser ponderate. Suggerimento, aggiunge, di far Cittadini generalmente tutt’i Popoli soggetti, e ciò per levar loro il sospetto, di volerli come servi; e perchè invigilassero alla custodia dell’Impero, come di cosa anche propria; ed acciocchè compagni vagamente fedeli divenissero, e Roma riguardassero come la vera e sola Città, la Patria loro quasi Villaggi riputassero. Questi detti altresì sono tutti d’oro, e sono Documenti incomparabili di buon governo.

Tal consiglio di Mecenate non fu posto in opera per allora; ma si cominciò a metterlo in esecuzione non molto dopo a’ tempi di Claudio. Così potrebbe avvenire, che non fosse per ora considerata questa Scrittura, e fosse poi presa per mano, quando i motivi stringeranno