Pagina:Mattielli - Della vita e degli scritti di Gian Giacomo Mazzolà, Padova, Sicca, 1846.pdf/10

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le quali armonie, nella vaghissima gita singolarmente per noi fatta su ’l magico lago di Como, eccitavano nei nostri petti una voluttà che sapeva di Cielo. Oh quante volte, studiando di temperare le tue caste effusioni, era invitata la mia anima a riposarsi nella tua soave mestizia, e ad ammirare la bellezza delle rare tue doti!

Rivolgendo nell’animo, nei giorni che precedettero la tua Laurea, tali cose, raccolto sopra me stesso venni in consiglio, onde in qualche modo testimoniarti la parte che prendo alla tua festa, d’offerirti alcuni cenni su la vita e su gli scritti d’un uomo che nei sani precetti del gran Vecchio di Coo meditò coscienzioso, e che nei quieti ozj della sua vita amò intessere di fiori sempre freschi e soavi una leggiadra ghirlanda al crine dell’eletta sua musa. L’uomo di cui ti parlo è Gian Giacomo Mazzolà. Nessuna cura ho tralasciata nel raccôrre qua e là diligente i fatti e le produzioni di questo insigne Medico-letterato, la cui memoria starebbe tuttora, e Dio sa per quanto, lontana da noi, se un illustre mio amico, con rara e generosa pazienza ne’ molti suoi libri frugando, pòrta non mi avesse feconda e vitale materia ad avvalorarne le sparse tradizioni co’ i documenti, affrettando egli pure, perchè cresciuto nell’amore e nella venerazione di questa classica terra, il mio qualunque ma dilettoso ed importante lavoro.

Il nome del Mazzolà, e le memorie su gli studj di lui 1, misero nel mio animo il pensiero di dettare alcuni rapidi cenni su la storia della Medicina a quei