Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/188

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adagio e inquieto. Forse avrebbe preferita la scena.

Condusse le signore a fare una trottata. Tornando, si seppe che la Duchessa non scenderebbe neppure a desinare. Le era sopraggiunta un po' di febbre. Gli ospiti espressero naturalmente il loro rammarico; dopo di che, ognuno andò in camera sua a vestirsi pel pranzo.

Ma in quella mezz'ora affaccendata di pettinature riedificate, di vitine assestate alle persone, di fichus drappeggiati sulle spalle, di baffi incerati ed unghie brillantate, una piccante notizia s'insinuò fra una stanza e l'altra, venne scambiata in fretta nella penombra dei corridoi. Dal tinello dei domestici, d'onde aveva prese le mosse, una frase fece rapidamente il giro del primo piano. Quando suonò la prima campana del pranzo, tutti (meno gl'interessati, s'intende) sapevano il vero motivo dello svenimento di Milla. Certo.... era capitata inattesa, e aveva veduto.... aveva udito.... Cosa?... Questo non si diceva,