Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/66

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adorava suo figlio, non lo seccava mai; viveva in una stretta, ma decorosa economia. Era modesta, umile, semplice assai nei modi, di quella semplicità queta e in fondo orgogliosissima, del più delle dame piemontesi.

Giorno e notte pensava al maggior bene di Giuliano. Aveva avuto un immenso dispiacere, ed era quello di vederlo avvinto nei lacci di quella sirena del Nord. S'era consolata un pochino, però, pensando che quella sconsigliata, priva del divino aiuto, era una Zorodoff, figlia d'un ciambellano alla Corte imperiale di Russia, e aveva sposato un barone Dornelli di S. Maurizio. Giacchè, pur troppo.... si sa.... la gioventù eh!... — qui la Duchessa metteva un gran sospiro. — Meglio così, insomma, che peggio ancora, ecco.

E Dio l'avrebbe esaudita certamente un giorno o l'altro, facendo cessare quella triste cosa, e ispirando a Giuliano il pensiero di prender moglie. E pregava di cuore; il che non le impediva di darsi d'attorno perchè, nel caso d'un pronto