Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/67

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esaudimento, non si sa mai, la buona volontà di Giuliano non avesse a cogliere lei sprovveduta.

Giuliano era sopra pensiero. Le cose non andavano a modo suo, e l'intendente di casa gli aveva presentato un certo quadro, il cui ricordo non lo ricreava punto. Era stato al corso, e aveva veduta la Baronessa in un landau nuovo, stupendo, con una toilette splendida, e un mezzo sorriso amabile, che gli aveva fatto un certo effetto molto stizzoso. Egli era bensì andato a fare una lunga sosta alla portiera della contessa Zeta, ma la contessa Zeta l'aveva annoiato un pochino, e a fianco del landau della Baronessa, aveva veduto il Viscontino a cavallo.... Poi, come se non bastasse, lì nel salottino c'era un odore di baccalà, che lo irritava al sommo.

— Che profumo! — disse languidamente a sua madre, recandosi alle nari il fazzoletto coll'orlo ricamato a colori vivaci.

— È venerdì! — osservò umilmente la contessa.