Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/173

Da Wikisource.

173

D. Pietro Gerolamo Testanera di Ceva, eresse quello del nome SS. di Maria con istromento 29 giugno 1769, rogato Marenco notaio in Alba.

Il signor D. Pietro Giovanni Begliatti di Viola Arciprete di Malpotremo coi risparmi fatti su quella poverissima parrocchia fondò il canonicato di S. Giorgio con istromento 20 gennaio 1772, rogato Giuseppe Garrone in Ceva, e parte di quello di S. Giovanni Battista come infra.

Il signor avvocato Greborio di Ceva, ed il suddetto D. Pietro Giovanni Begliatti fondarono il predetto canonicato con istromento delli 16 giugno 1783 rogato Francesco Chiarla cancelliere in Alba. Il primo dotò questo canonicato del capitale di lire settemila, ed il secondo di cinquemila. A questo canonicato va annesso in perpetuo l’obbligazione del suono dell’organo in questa collegiata.

Dopo che le collegiate furono soppresse dal governo francese, Napoleone Bonaparte emanò il seguente decreto imperiale riguardo a questa di Ceva.


Dal campo imperiale di Osterode li 10 marzo 1807


Napoleone Imperatore dei Francesi e Re d’Italia.


Sulla relazione del nostro Ministro dei Culti abbiamo decretato e decretiamo quanto segue:

Art. 1.


I redditi delle prebende già vacanti o che si renderanno tali nella soppressa collegiata di Ceva, diocesi di Mondovì, dipartimento di Montenotte, saranno applicati alla dotazione della parrocchia e della fabbrica della medesima sino a tanto che il parroco possa avere un reddito di lire milleduecento, il vice curato di cinquecento e la fabbrica di ottocento, somme fissate dall’articolo 4 del nostro decreto delli 8 maggio 1806.