Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/34

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La proclamazione del regno d’Italia non potè subito rialzare le sorti del Castello, il quale dall’occupazione militare e più ancora dalle insidie della speculazione fu nuovamente e seriamente minacciato.

Nel 1886, infine, il Comune adottò col piano regolatore della città una sistemazione edilizia che rispettava questo importante monumento di arte e di storia, e nell’ottobre del 1893, ebbe principio l’opera di ristauro che rimise in evidenza nella sua integrità il quadrato sforzesco conforme alla sua originaria decorazione.

La fortunata iniziativa edilizia che assicurò a Milano un monumento tanto insigne, non poteva raggiungere più nobile complemento di quello che risultò dalla definitiva destinazione dei locali contenuti nel Castello: poichè, il felice raggruppamento di tutti i ricordi storici, artistici e patriottici che interessano Milano, rappresenta per il Castello la più propizia utilizzazione, la più degna riabilitazione morale. Il Castello come è oggi, è l’espressione più elevata della odierna tendenza a rendere accessibile a tutti la coltura artistica e scientifica.

Più nobile coronamento non avrebbe potuto trovare l’opera illuminata del valoroso cittadino che con l’efficacia d’una propaganda tenace e continua strappò il monumento dalla rovina; che lo fece rifulgere dell’originario splendore con l’opera geniale dell’artista e colla sapienza dello storico e la cui generosità ebbe tanta parte nell’impulso materiale di una così elevata impresa.

Onore a lui, onore a quanti hanno seguito l’esempio suo!

Arch. Gaetano Moretti.

Maggio 1903.