Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/35

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II

recenti restauri, dovuti alla autorità comunale, provvidamente eccitata e assecondata dalla privata iniziativa, hanno ridato alla maggior parte del nucleo principale del Castello di Milano la fisionomia che questo doveva avere al tempo in cui vi ebbe dimora la famiglia degli Sforza. Così è della Corte Ducale, così è della Rocchetta, differenti da ciò che erano in antico in questo solo, che non esisteva in origine la porta che oggi le mette tra loro in comunicazione, e aperta assai più tardi nella muraglia divisoria, ma erano anzi separate più nettamente per mezzo di un fossato, il quale non permetteva altro accesso che quello del piccolo ponte levatoio, posto ai piedi della torretta di Bona.

Anche il prime grande cortile, detto piazza d’armi, doveva al tempo degli Sforza presentare un aspetto pressochè pari all’attuale: poichè dalle indagini fatte, è risultato che lungo due lati della cortina di perimetro si addossavano fin d’allora delle fabbriche secondarie, destinate a servire come corpi di guardia, scuderie e alloggi.

Se però si considera ciò che ci rimane del Castello di Milano, dal punto di vista dell’architettura militare del XV secolo, si scorge facilmente di quanto i ripetuti adat-