Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/262

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può assicurare all’operato (così si dice da Waldschmidt, ma la cosa non è ancora stata abbastanza studiata) la conservazione degli appetiti genesici e della voluttà, si potettero eseguire fino al 1914 circa 1000 sterilizzazioni (Laquer): cifra non certo sufficiente per gli scopi eugenistici in un paese di quasi 90 milioni di abitanti, come negli Stati-Uniti, ma pur sempre ragguardevole in ragione della riluttanza che la maggior parte dei competenti in materia cui spetterebbe applicarla e degli operandi dai quali si aspettasse il consenso, proverà per una mutilazione inflitta agli organi più caratteristici della personalità fisio-psichica maschile. Quanto alle donne, la salpingectomia, come atto operativo, e già molto usata dai ginecologi, non implica un eguale danno; tanto è vero che in Oriente essa è da lunghi secoli praticata sulle danzatrici e prostitute sacre con una tecnica abbastanza primitiva. Ad ogni modo è probabile che alla sterilizzazione cruenta sarà d’ora innanzi preferita quella incruenta coi raggi X o col iodio (Loeb e Zöppritz), se i risultati ne saranno meglio studiati e definitivamente confermati.

Certo, l’estinzione della discendenza dei degenerati mediante la sterilizzazione è una pena infinitamente meno ripulsiva della morte o della segregazione perpetua, poichè (come notava Federico Houssay al Congresso Eugenistico del 1912), in luogo di essere una soppressione della vita naturale o sociale, è