Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/263

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soltanto una riduzione morfologica e fisiologica che si può effettuare e sostenere senza dolore. Pertanto appare legittimo estenderla anche a casi non così gravi, come son quelli che implicano la condanna capitale o l’ergastolo, a casi cioè meno minacciosi per la compagine sociale. Ma come farla accettare da coloro cui toccherebbe di subirla? O con la persuasione o con la forza: ora se il primo metodo potrà trovare consenzienti solo alcuni rarissimi individui più desiderosi della libertà loro accordata in compenso, o magari attaccati all’interesse di famiglia che sarebbe salvato togliendo la possibilità di altra prole, il secondo costituirebbe una pena mutilatrice da eseguirsi con un apparato di violenza poco accordabile coi nostri sentimenti morali. Fors’anco, avvertiva l’Houssay, vi sfuggirebbero sempre gli asociali più ricchi, al modo stesso col quale sono fin d’ora capaci di sottrarsi con semplici ammende pecuniarie agli altri castighi.

Ma oltre ai delinquenti abituali, non suscettibili di emenda, abbiamo veduto che gli eugenisti considerano legittima la applicazione dei processi selettivi estremi anche agli individui, sia mostruosi, sia mancanti dalla nascita delle facoltà psichiche, nonchè di coloro che una malattia cerebrale abbia condotto all’annientamento dell’intelligenza. Per l’Eugenica, son tutti esseri perniciosi all’avvenire della razza e dell’Umanità, non tanto per la loro inadattabilità alla convivenza, quanto