Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/264

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per il pericolo che essi offrono, di trasmettere ai discendenti le loro tare somatiche e mentali. A prescindere dai mostruosi, il problema della selezione umana in riguardo all’equilibrio ed al vigore delle facoltà intellettuali tocca nel vivo la Psichiatria. Se si dovesse eliminare coll’eutanasia tutta la massa di idioti, frenastenici, cretini, pazzi divenuti incurabili per schizofrenia (demenza precoce nelle sue varietà), paranoici, dementi cerebropatici, epilettici ed alcoolisti, cronici indementiti, paralitici, senili, ecc., che si sono accumulati finora nei Manicomî, e che ogni anno vi crescono di numero, non si vede perchè dovrebbero all’ecatombe scampare poi i moltissimi asociali e disgenici che seguitano a godere della libertà, e che ben più di quelli segregati sono dannosi per la conservazione della razza o per il ricupero del suo tipo normale. Non è possibile pensare senza orrore ad un sagrifizio così grave di esistenze umane, ma per fortuna esso è assolutamente inattuabile. Resterebbe la pratica sterilizzante, ma anche per questa le difficoltà da superare son tali e tante, massime per gli individui disgenici viventi in famiglia, che soltanto una lunghissima evoluzione dei costumi e dei sentimenti dei popoli civili potrà renderne meno ostica e ripulsiva l’idea e farne riconoscere la relativa opportunità pratica nella estensione necessaria per un completo programma eugenetico.