Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/266

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non meno proficuo alla Evoluzione, ed è la associazione, la mutualità fra gli esseri, col compenso reciproco delle loro virtù e delle loro manchevolezze. Questo fattore essenzialmente morale, definito e propugnato dal celebre sociologo e filosofo russo Kropotkine, si oppone nell’Uomo, più ancora che nelle altre specie, alla cruda brutalità della lotta (Darwin stesso l’aveva intuito nella meno nota e citata, sebben più ampia, delle sue famose opere, in quella sulle Variazioni delle Piante e degli Animali domestici). Se la lotta porta alla regola estrema dell’“Uccidetevi„, o a quella meno atroce del “Combattetevi„, la associazione si riassume nell’altra “Aiutatevi!„. L’eliminarci a vicenda non è aiutarci a viver meglio.

L’alienista Hoche si è fatta la domanda se in un tempo in cui, per un rispetto assoluto alla libertà individuale, si è lasciato in Inghilterra morire lentamente di inedia volontaria un uomo tutto pervaso da un alto ideale senza arrecargli il soccorso dell’alimentazione artificiale (alludeva al sindaco di Cork), non sia doveroso prendere in esame l’idea altrettanto alta che per la salute della collettività si dovrebbe accorciare la vita agli esseri inutili o dannosi. “I diritti della specie e della razza, scrive egli, non son forse superiori a quelli dell’individuo?„. Senza dubbio, la risposta risulta affermativa in linea teorica; ma non sarebbe più giusto ed umano se in luogo del problema dell’uccisione di tanti