Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/69

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Morte eliminatrice.


Accanto al grande gruppo dei sofferenti, ai quali la coscienza del dolore strappa l’esasperato grido richiedente la fine, o ai quali la pietà del medico o dei congiunti applicherebbe il verdetto di morte, ecco presentarsi il pur numeroso stuolo degli individui messi da matrigna Natura fuori del consorzio civile, o per mostruosità e imperfezione del corpo, o per assoluta cecità congenita di mente, o per definitiva perdita di ogni facoltà di pensiero e di sentimento.

Qui il problema medico-sociale s’intreccia con quello bio-antropologico della selezione umana; un rigido concetto della Dottrina dell’Evoluzione lo ha fatto penetrare da qualche anno in Sociologia. Si tratta di sapere se non sarebbe vantaggioso alla specie umana lo sbarazzarsi di tutti quegli esseri che di comune accordo sono collocati e descritti nel vasto, proteiforme capitolo della Degenerazione. Noi oggi invece li salviamo circondandoli di assistenze e di cure; noi costruiamo per essi e manteniamo Asili, Ospizi, Ricoveri quando sono del tutto incapaci di convivenza; oppure noi indulgiamo alla loro presenza in mezzo alla popolazione dei sani, quand’anche non vi compiano nes-