Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/76

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delle razze e nazioni incivilite o che si dicono e credono tali? Impedendo, proibendo da una parte le unioni con individui di razza inferiore alla nostra (coi Negri sopratutto, un po’ meno coi Gialli); rendendo impossibile, d’altra parte, la riproduzione dei soggetti degenerati. Il primo scopo qui non ci riguarda, spettando alla Eugenetica etnica, di possibile applicazione solo nei territori coloniali degli Europei; per raggiungere il secondo abbiamo due mezzi precipui: la proibizione dei matrimoni a tutte le persone inadatte, fino a provocare la distruzione della loro capacità riproduttiva; e la loro eliminazione artificiale, o violenta, voluta e autorizzata per utilità sociale (eutanasia).

Noi, uomini inciviliti, siamo, secondo Richet, diventati troppo sentimentali ossia troppo “umanitari„ e di una sensibilità morbosa (“sensiblerie„). A costo della salute della specie e delle stesse razze superiori, la nostra organizzazione sociale è incompatibile con la selezione naturale, anzi è una vera antiselezione. Noi lasciamo vivere e proteggiamo per spirito detto di “filantropia„ e con cento svariate Istituzioni, tutti gli elementi più nocivi al benessere, alla sanità, al vigore morale della collettività; noi, che abbiamo tanta cura di perfezionare le altre creature viventi (però, osservo io, per il bene ed il comodo nostro, non già a vantaggio delle specie che abbiamo addomesticato e che coltiviamo), non provvediamo poi a migliorare