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212 nota bibliografica


Questa raccoltina fu la prima edizione di Myricae. La seconda molto accresciuta uscì nel gennaio del 92. Era dedicata a mio padre e preceduta da queste parole:


Io vedo — come è questo giorno, oscuro —
vedo in mio cuore, vedo un camposanto
con un fosco cipresso alto sul muro.
E quel cipresso fumido si scaglia
allo scirocco; ad ora ad ora in pianto
sciogliesi l’infinita nuvolaglia.

     O casa di mia gente, unica...


A mezza strada tra Savignano e San Mauro è questa casa unica di mia gente e mia, là dove l’11 agosto 1867 (quanti anni! e a me pare non ancor tramontato quel giorno) deposero, con la nobile fronte forata e sanguinante, il mio padre, che vi chiamò con la virtù della passione di lì a poco anche mia madre, e prima di lei, una mia sorella, e poi un fratello e un altro. Tutta una famiglia è lì accolta, ineffabilmente triste, e io vivo con loro, ed essi non lo sanno e non mi vedono: hanno gli occhi troppo pieni di lagrime. Ma io non ho avuto e non ho altro fine al quale indirizzare l’opera e lo studio, se non questo, che a ogni momento trovo dolorosamente vano: farmi approvare, lodare e benedire da loro. Quanta inerzia, grama e lagrimosa, succede ai non radi impeti di quel lavoro nullo! Onde è che volendo almeno onorare la memoria di quelle care vittime, sento che è ben poco e piccolo ciò che posso dare a