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(Cura: per esempio il militarismo sin dal tempo di Napoleone, il quale vide nella civiltà la sua naturale nemica).


47.


Per il concetto «dècadence».

1) Lo scetticismo è una conseguenza della «dècadence», come pure il libertinaggio dello spirito.

2) La corruzione dei costumi è una conseguenza della «dècadence» (debolezza della volontà, bisogno di forti eccitanti).

3) I metodi di cura, quello psicologico e quello morale, non alterano il corso della dècadence essi non reggono, sono psicologicamente nulli.

Visione della grande nullità di queste pretese «reazioni»; sono forme di narcotizzamento contro certe fatali conseguenze; nondistruggono l’elemento morboso; sono spesso eroici tentativi di annullare gli uomini della decadenza, di vincere una minima parto della sua perniciosità.

4) Il nichilismo non è una causa, ma è la logica della «dècadence».

5) Il «buono» e il «cattivo» sono solo due tipi della «dècadence»: essi hanno in comune tutti i fenomeni fondamentali.

6) La questione sociale è una conseguenza della «dècadence».

7) Le malattie, specialmente le malattie di nervi e di testa sono indizi che manca la forza difensiva della forte natura; e appunto per questo parla l’irritabilità così che il piacere e l’avversione diventano i problemi più in evidenza.


48.


Tipi più generali della «dècadence».

1) Si sceglie, nella fiducia di scegliere mezzi curativi, quei mezzi che affrettano l’esaurimento: fa parte di questo il cristianesimo (per prendere il caso maggiore dell’istinto che sbaglia) e c’è anche il «progresso».

2) Si perde la forza di resistenza contro gli stimoli, si dipende dalle circostanze, si rendono più grossolane le vicende della vita e s’ingrandiscono sino all’esagerazione.... una «dispersonalizzazione» una disgregazione della volontà.

Qui bisogna collocare tutta un’intera specie di morale, quella altruistica, la quale ha in bocca la compassione: per essa ciò che