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più importa è la debolezza della personalità, così che essa è consonante e come una corda troppo eccitata, trema continuamente.... una estrema irritabilità.

3) Si confonde la causa con l’effetto: non si capisce la «dècadence» come fisiologica e nelle sue conseguenze si vede la propria causa del «trovarsi male»; tutta la morale religiosa è qui compresa.

4) Si anela a uno stato in cui l’uomo non soffre più: la vita viene sentita veramente come base del male; si valutano gli stati d’incoscienza, apatici (il sonno, la sincope) infinitamente di più degli stati coscienti: di qui una metodica....


49.


Quello che si trasmette per eredità non è la malattia, ma la morbosità: la mancanza di forza contro il pericolo di dannose immigrazioni, ecc.; la forza di resistenza rotta, cioè, espresse moralmente: la rassegnazione e l’umiltà dinanzi al nemico.

Mi sono chiesto se lutti questi valori superiori dell’attuale filosofia, della morale e della religione non si possono confrontare coi valori degli indeboliti, dei malati mentali, dei nevrastenici; essi rappresentano in una forma più attenuata, gli stessi mali....

Il valore di tutti gli stati morbosi è che essi mostrano in una lente d’ingrandimento certi stati che sono normali, ma, come normali, sono a mala pena visibili.

La salute e la malattia non sono qualcosa di essenzialmente diverso, come i medici antichi, e ancor oggi alcuni praticanti credono. Non bisogna farne due principi o entità distinte, che lottano per !a conquista dell’organismo vivente e fanno di esso il loro campo di battaglia. Queste sono insulsaggini o chiacchiere che non valgono più nulla. Di fatto, fra queste due specie dell’esistenza vi sono solo differenze di grado: l’eccesso, la sproporzione, la disarmonia dei fenomeni normali costituiscono lo stato di malattia. (Claude Bernard).

Come il «male» può essere considerato come un eccesso, una disarmonia, una sproporzione, così «il bene» può essere una dieta protettrice contro il pericolo dell’esagerazione, della disarmonia, della sproporzione.

La debolezza ereditaria come elemento dominante: causa dei valori superiori.