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22 LE ODI DI PINDARO



Epodo

e il canto sia premio per Tebe,
sia per l’agone di Cirra,
in cui Trasidèo rese illustre la casa paterna,
la terza corona gittandole,
che vinse nei solchi opulenti
di Pilade, l’ospite d’Oreste Iacone.


II


Strofe

D’Oreste, cui seppe dal laccio ferale scampar la nutrice
Arsinoë, quando
la femmina senza pietà, Clitennestra, sospinse
con mano feroce Cassandra, la vergine
dardania, figliuola
di Priamo, e lo sposo Agamènnone
trafitti da lucido bronzo, ai liti del buio Acheronte.


Antistrofe

Struggevale forse lo spirito, la bile sua fiera eccitava
la figlia Ifigènia
sgozzata sovresso l’Eurípo, lontana dal suolo
nativo? Oppur doma, sedotta la fecero
gli amplessi notturni
nel talamo adultero? È fallo
a giovani spose turpissimo; né tal che alle ciarle degli altri