Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/76

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68 GUERRE GOTTICHE

Carcassona e circondatisi pur eglino di steccato s’arrerestano; ma dopo lungo soggiorno vedevano di mal animo le proprie terre in balìa dell’altrui furore. Prorumpero adunque in mille ingiuriosi discorsi contro Alarico, rinfacciandogli quel suo gravissimo spavento de’ nemici, e detestando l’indugiare del suocero spacciansi ad una e per fortezza e per coraggio nelle militari imprese non da meno degli assalitori, e che ben più di leggieri avrebbero da soli vinti i Germani. Il re loro a cotanta millanteria, avvegnachè non arrivati ancora i Gotti, fu costretto di venire a giornata, ed i Germani usciti vittoriosi del campo uccidono re Alarico e molti Visigotti, occupano gran parte della Gallia, ed assediano con ogni poter loro Carcassona, dove si volea in serbo l’imperiale tesoro, che in epoca anteriore il vecchio Alarico avea portato via dalla conquistata Roma. Vedevi in esso la preziosissima suppellettile di Salomone re degli Ebrei1, molti vasi cioè adorni di pietre prasie, caduti ab antico in poter dei Romani nelle guerre gerosolimitane2. I Visigotti superstiti dopo la battaglia salutarono re loro Giselico figlio naturale di Alarico, sendo tuttavia di tenerissima età Amalarico, nato della figliuola di Alarico. Sopraggiunto poscia Teuderico alla testa delle gottiche truppe, i Germani pigliati da timore sciolsero quell’assedio, e partitisi andarono a soggio-

  1. Guerre Vandaliche, lib. II, cap. 9.
  2. Erano tra questi tesori le più ricche mobilia del re Salomone, ed uno smeraldo di gran prezzo, tolto pur esso dagli antichi Romani a Gerusalemme. Cousin. V. Giuseppe Flavio, antichità e guerre giudaiche.