Pagina:Oriani - Vortice, Bari, Laterza, 1917.djvu/110

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solo: qualche volta morivano a poca distanza l’uno dall’altro, egualmente separati dalla differenza dei motivi. Chi poteva dire davvero il perchè di un suicidio? Egli stesso non avrebbe saputo definire il proprio caso; le ragioni erano molte, forse una per una non sarebbero bastate, forse neppure la loro somma diventava decisiva... Egli ci aveva pensato molto, poi si era accorto di non poter concludere.

Era a questo punto, quando Gualtiero Ponti gli battè la mano sulla spalla:

— Anche tu leggi il nuovo romanzo di Bourget: bisognerebbe invece, mio caro, poter andare a Montecarlo e vincere.

— Vincendo, che cosa faresti tu?

— Mi divertirei.

— Come?

— Seguiterei a giocare.

E l’allegro giocatore, del quale aveva il giorno prima tentato di scontare indarno la cambiale, rise al pensiero di chiudere così la parentesi della propria vita.

— E la cambiale? — chiese.

— No, è stato impossibile.

— Allora?

— Allora!

L’altro si era voltato a guardare una donna.

— Ma quando sarai rovinato? — domandò Romani, che provava un bisogno crudele di affliggerlo, benchè quello scapestrato non gli avesse fatto alcun male.

Gualtiero Ponti si contentò di alzare le spalle.

— Andiamo a fare un giro per lo Stradone? fra poco verranno Tamberi, Marzocchi; sai, questa notte Marzocchi ha perduto settecento lire, io mi