Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/411

Da Wikisource.
Pia — 369 — Pic

un programma politico, è neologismo che dall’America derivò all’Inghilterra: platform = a declaration of principles^ political, religious, or otherwise.

Piattello: V. Pitocchetto.

Piatto: in fr. plat, figuratamente vale inelegante, volgare (cfr. Platitude). Tanta è la forza dell’influsso francese che trovo scritto in un libro piatto realismo. A questo punto si arriva!

Piatto forte: il piatto più sostanzioso di un pasto: dicesi anche in senso esteso e figurato, specie quando vi si vuole aggiungere del caustico. Piatto forte è quello che i francesi dicono pièce de résistance.

Piazza (la): in certe locuzioni, come comanda la piazza, far quello che vuole la piazza, vale il popolo, ma inteso nel mal senso di plebe, o rappresentanti di plebe, con speciale significazione di spregio alla ignoranza, volubilità, prepotenza delle moltitudini, agitate dalle passioni.

Piazza: per posto, es. letto a due piazze, trovare una buona piazza, e peggio ancora, far piazza per fare posto, sono locuzioni volgarissime, entrate pur troppo anche nell’uso del popolo, specie delle grandi città. Dall’uso del francese place. | I comici, i giocolieri etc., chiamano la piazza, la città od il villaggio dove esercitano la loro arte.

Piazzare: voce dello sport. Con questo barbarismo si stabilisce l’ordine con cui cavalli o corridori passano il traguardo alla meta. Quelli che arrivano primi, generalmente non oltre il tre, si chiamano piazzati.

Piazzare: per mettere in posizione, collocare, brutto neol. dal fr. placer.

Pìazzista: agente di commercio che fa affari per conto di terzi nella città o circondario.

Piccante: è considerato dai puristi come gullicismo (piquant) non in sè, ma per l’uso che se ne fa in vece di arguto, mordace, bizzarro, curioso, frizzante etc. Es. un’avventura piccante (contiene in sè l’idea di fatto licenziosetto, gustoso; non è così?). Anche aria piccante (parmi raro) salsa piccante, per aria frizzante, salsa forte sono locuzioni riprese. Voce dell’uso.

Piccarsi: per pretendere, ha esempi classici della fine del ’500. Trovasi registrato in ogni lessico, fr. se piquer = se vanter, avoir des prétentions à.

Piccato: fr. piqué: punto, offeso, indispettito. Nel linguaggio della cucina alcune carni diconsi piccate in vece di lardellate, isteccate, che è dal fr. piquer. Francesismo già notato dal Cherubini nel suo diz. milanese.

Picchetto: per piolo, paletto, cavicchio, è il fr. piquet. Lo accoglie il Petrocchi: «quei legnetti che si piantano in terra per tener salde le tende de’ campi», di fatto è voce specialmente militare, come è del linguaggio militare picchetto per piccola guardia o drappello di soldati; uffiziale di picchetto, cioè ufficiale della guardia, che così si dovrebbe dire, ma non si dice sì perchè nessuno intenderebbe in tale senso, sì perchè quando si ricevono istituti dall’estero, è necessario far buon viso alle parole straniere, e noi togliemmo i nostri istituti militari dalla Francia, anzi la Francia, prima con Napoleone, formò un esercito nazionale italiano. | Picchetto è pure una nota specie di giuoco con le carte: sempre dal francese. (V. piquet).

Piccioletti ladruncoli bastardi: così chiude, fremendo, il Carducci il 2° sonetto della collana (Heupudor!) in Giambi ed Epòdi, e vuole indicare i moderni ladri del publico erario o i ladri in guanti gialli, da l’aurea lente all’occhio (caramella), concussionari, barattieri. V. Deplorato, Salvataggio, Succhione, Oportet ut scandala eveniant.

Piccioletto verso: dicesi in vario senso, e si logge nel Carducci, Idillio Maremmano:

               che sudar dietro al piccioletto verso!
               meglio oprando obliar, senza indagarlo
               questo enorme mister de l’universo!

Picciotto: voce napoletana che significa persona di grado inferiore nella Camorra. V. questa voce. Nel dialetto siciliano picciottu vale ragazzo, giovane.

Picco: nel linguaggio marinaresco è il mezzo pennone che si appoggia all’albero e serve ad inferire la randa. Andare a picco = affondare. Dicesi anche andare

A. Panzini, Supplemento ai Dizionari italiani. 24