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Pet — 368 — Pia


Petit maître: dicesi di giovane che affetta gran sicurezza e pretensione: è una di quelle felici parole francesi le quali si sono da tempo imposte e sono accolte anche da buoni scrittori, pur non mancando modi nostri equivalenti.

Petit sou: fr., soldino.

Petizione di principio: sofisma che consiste nel supporre come dimostrato ciò che è da provarsi (lat. petitio principii; dal greco [testo greco] Aristotile).

Pettinatura alla Brutus: dicono i barbieri francesemente quelle co’ capelli a spazzola. Tale denominazione classico-romana è del tempo della Rivoluzione francese, quando le code, i tuppè, i ricci, la cipra furono aboliti e onorata invece, nei nomi e nelle fogge, l’austerità republicana dell’antica Roma.

Pettine: V. Pecten. È detto pettine per la forma di una delle valve, festonata in modo da aver sembianza di pettine. Gli altri molluschi bivalvi che sono privi di questa valva così formata e non hanno la sporgenza ove è la cerniera, non sono detti pettini; ma hanno nomi vernacoli, come cappa, peverazza o poverazza, calcinello, sul litorale adriatico.

Pezza processuale: nel gergo forense vale le pagine del processo penale. Influsso del nome fem. fr. pièce.

Pezze giustificative: fr. pièces justificatives, documenti che servono a giustificare un fatto.

Pezzi grossi: termine nostro volgare per indicare le persone di molta autorità e potenza, quelle che fanno a loro talento la pioggia e il bel tempo.

Pfennig: moneta minima divisionale germanica: la centesima parte del marco, cioè un quarto di più del nostro centesimo.

Pfui!: esclamazione di repulsione e di spregio presso 1 tedeschi.

Phaéton: V. Faetòn.

Philister: = filisteo: voce tedesca, usata per significare il borghese pacifico, un po’ gretto, un po’ rustego, misoneista, come si direbbe oggi, cioè alieno e sospettoso del movimento moderno. Per gli studenti germanici, viventi in ispecié di corporazioni, è dichiarato Philister, sia chi non appartiene più al ceto studentesco, ovvero sia chi è nemico degli svaghi e degli allettamenti giovanili. Dell’origine di questa parola V. Il dizionario della Conversazione del Meyer. Tale uso del vocabolo risale al 1785, e probabilmente si rapporta a contese studentesche contro popolani nella città di Iena, ove i nemici agli studenti ebbero per reminiscenza biblica il nome spregiativo di Filistei.

Physique du rôle: locuzione francese frequente, usata tanto sul serio come per giuoco, per indicare che una tale o un tale par nato, cioè ha l’aspetto adatto alla parte (ròle) che deve rappresentare nella commedia del palcoscenico o in quella maggiore e tragica, talvolta, della vita.

Piace a me e basta: risposta di A. Depretis, ministro, rimasta viva talora nell’uso e nei ricordi del Parlamento.

Piancito: voce regionale per pavimento.

Piada: specie di pane azimo in forma di schiacciata o spianata sottile, cotta sul testo: costuma nel contado riminese. La ricorda il Pascoli leggiadramente ne’ suoi Poemetti, ove la lirica intitolata il Desinare portava nella prima stampa il titolo di Piada. Dal latino pàtena?

Pianger miseria: locuzione familiare dolersi delle proprie strettezze e delle molte necessità: ma solitamente si dice di chi ad arte si infinge di essere bisognoso.

Pianta: per ruolo. Voce del gergo burocratico.

Piantar baracca e burattini: lasciar che tutto vada in malora, abbandonare all’incuria, o per malanimo o per dispetto. Modo nostro volgare e comune.

Piantar carote: infilar bugie, dirle o sballarle grosse.

Piantonare: V. Piantone.

Piantone: per soldato di servizio, senza armi è il fr. planton. Essere di piantone, fr. être de planton. In italiano piantone vale pollone. Il verbo piantottare per guardare, sorvegliare impedendo, non è, che io mi sappia, in francese.

Piarda: parola usata nell’idraulica padana per indicare la scarpata che sta tra il pelo dell’acqua ed il ciglio del piano, sommerso solo nelle piene.

Piattaforma: per caposaldo, base di