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90 parte prima

scinato dall’entusiasmo del lottatore antico, portato dall’immenso amore che lo legava al suo Luigi, seguiva passo passo, tappa per tappa, i movimenti e le marce del nostro reggimento, quasi volesse con noi dividere le fatiche del campo e i pericoli della battaglia.

Abbiamo sempre davanti agli occhi, viva, parlante, la bella e nobile figura di Gaspare Rosales, il quale, ogni volta che noi, dopo una marcia,
 
Giuseppe Mazzini
si faceva il pied-a-terr, spuntava da lontano, pedestre, coperto il viso abbronzato da un cappello a cencio a larghe tese, bianco di polvere, o inzuppato dalla pioggia; e lo vedevamo venire verso di noi sorridente, piene le mani di ogni grazia di Dio, a darci il ben arrivati, come se fosse il nostro buon genio tutelare, la nostra provvidenza in campo.

Il marchese Gaspare Rosales era una di quelle creature forti e soavi ad un tempo, elette per carattere e bontà, che bisognava amare e rispettare non appena conosciute.