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La Colonia agricola di Giovanni Stella e la sua storia 23

tercettò assolutamente, e tosto senza perder tempo si portò con vari doni, di persona a Guda Falassi residenza di Walda Michele, ed ottenne la promessa dell’arresto e dello sfratto di Stella dalla Masena nell’intendimento di così costringerlo a ritornare per sempre in Italia. In seguito di tal maneggio Stella fu chiamato a Guda Falassi, ove si portò tosto confidente e senza sospetto ed ove sotto il pretesto di aver accordato nel territorio di Schotel asilo ad alcuni ribelli alla sua autorità, Walda Michele gli intimò lo sfratto dalla Masena, e gli significò che a garanzia della di lui esecuzione lo costituiva in stato di arresto, e lo avrebbe ritenuto in prigione qualora non gli avesse dato un garante fiduciario il quale rispondesse della di lui ubbidienza. Così procedendo Munzingher era sicuro, che non potendo trovarsi così all’improvviso persona che potesse e volesse assumere tanto impegno, Stella sarebbe immediatamente arrestato, posto in catene e condotto a Massauah, ove a sua cura doveva esser imbarcato e condotto a Suez con ingiunzione sotto gravi minaccia di non riporre più piede nel territorio Abissino. Ma questa combinazione non ebbe effetto, perchè contro ogni previsione si diede il caso che nel momento in cui Walda Michele comunicava le sue disposizioni a Stella, si trovava presente il prete abissinio Abutmeto, il quale sebbene poco amico del condannato, ed anzi amicissimo, confidente e familiare fino allora di Munzingher, commosso dalla disgrazia, e per alleviarlo in parte si offrì e fu accettato garante, come chiedevasi, e così Stella potè partire libero e ritornare a Schotel. Intanto mentre gli amici di Stella saputa la cosa si commovevano, ed i più affezionati, e zelanti prorompevano, ed esternavano propositi di vendetta contro Munzingher, questi a Keren per la tema che la vittima sfuggisse alla sua persecuzione si era fortemente risentito verso Habutmeto ed accecato dall’ira sotto ogni riguardo si portò immediatamente presso Walda Michele con nuovi doni, ivi una grande e ricca tenda da campagna, valutata più di 300 talleri, del fucili di perfezione con munizioni, ed altri articoli a fine di riparare al fallo del rilascio libero del nemico, ed ai doni, conoscendo l’avidità e la cupidigia degli abissini, aggiungendovi la promessa di servigi, altri doni e dicesi fino quello di tutta la sua eredità, ottenne l’impegno che se Stella non fosse partito, e rimanesse a Schotel oltre il tempo assegnatogli sarebbe stato spedito ad impossessarne e un corpo di soldati coll’istruzione di devastare e di distruggere tutte le raccolte pendenti