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22 La Colonia agricola di Giovanni Stella e la sua storia

di moneta, avevano fatto credere che il tutto gli fosse stato donato e così fosse divenuto ricco e potente anche di Beni, non che di influenza. Ed allora sarebbe stato contento e felice senza l’ombra di Stella, che oscurava colla sua presenza a Schotel la sua figura, e per tranquillità dei suoi sonni, e per la realizzazione del sogno della supremazia esclusiva sopra i Bogos, gli importava sempre farlo sparire. È per questo che ogni aura di vento spirante verso Schotel gli urtava i nervi e fu raccontato e doveva esser vero, perchè confermato da quanti Europei sono venuti a Keren con intenzione di visitarci che Munzingher gli spaventava col dipingere il nostro territorio, come una località pestifera e compromettente la salute individuale, anche in breve dimora, e che con questo argomento aveva impedita la visita del sig. Mocler ufficiale inglese dell’Armata spedizionaria, e dell’altro inglese che colla famiglia, servi e compagni fu trucidato e derubato a Bazen, i quali erano venuti fra i Bogos per cacciare Elefanti, bestie feroci ed altro grosso selvaggime nel territorio di Schotel e nei territori limitrofi dei Gambilassa presso Ghergher, e che invece per paura di ammorbarsi erano andati altrove.

Ed ora è da avvertirsi che Cassà appena che si credè un poco consolidato nel Trono del Tigre fece imprigionare il Principe Aglu governatore della Masena ed amico di Stella, e gli sostituì un antico Emulo nella persona di Ualde Michele, e Munzingher di poi s’è vantato, e tuttora si vanta di essere stato esso l’autore, ed il consigliere di sì odiosa misura. Nè contento ancora di questo cambiamento, perchè il nuovo governatore aveva scritto lettere amichevoli a Stella come vecchia conoscenza e lo aveva invitato a fargli visita, lo aveva ricevuto e tenuto seco per diversi giorni e lo aveva assicurato della sua benevolenza e della sua protezione per Schotel e per tutti gli Europei che seco ci si fossero stabiliti, e così temendo, che durando queste favorevoli disposizioni la temuta colonia potesse un giorno costituirsi e fondarsi, si mise tosto in faccenda, e cominciò con doni, e con esibizioni di favore a guadagnarsi la stima, l’amicizia e la confidenza di Walde Michele, e così condurlo a secondare le sue vedute. E quando nel settembre scorso gli caddero in mano due lettere venute a Massauah per Schotel, riscosse alla posta per nostra commissione dal V. Carlo Benetti e spedite a Keren per mezzo del sig. Hassen, avendole aperte e sentito dalle medesime che in Egitto stava organizzandosi una nuova spedizione di italiani per venire a raggiungerci, le in-