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I BAMBINI D’EGITTO



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n giorno, Rodopis dalle guance vermiglie, si bagnava nelle acque sacre del Nilo, quando comparve un’aquila maestosa, vide le piccole babbucce di lei sulla riva, le prese nel becco, le portò al palazzo reale, e le depose ai piedi del re. Questi, contento, del dono, disse che sarebbe stata regina colei soltanto che avrebbe potuto infilarsi quelle piccole babbucce. Tutte le donne egiziane cercarono d’introdurre il piede dentro alle piccole babbucce, ma non vi riuscirono: entrarono soltanto a Rodopis, e Rodopis fu regina e regnò nel paese.

Questa fiaba la racconta l’egiziano, accoccolato sul suo mustakeh (sedile), circondato dalle giare che contengono la dolce acqua del Nilo, l’acqua migliore che vi sia, e il piccolo arabo ascolta a bocca aperta l’antica fiaba di Cenerentola, che ha origine nelle leggende dell’antico Egitto.

Il bambino egiziano va in visibilio per tutto ciò che è narrazione, e specialmente per i racconti immaginosi.

Il suo paese è il paese delle meraviglie della natura e dell’arte, incominciando dal Nilo, che con le sue semestrali