Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/183

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Quei popoli sono musulmani e non starò a descrivervi i loro riti sacri. Basti sapere che quando nasce un maschio il padre nasconde sotto il pavimento un osso di montone; quando nasce una femmina nasconde invece un osso di cane dal lato opposto della porta che mette nella camera del neonato, il quale non deve portar camicia per quattro giorni e quando ne sono passati nove la nonna porta una culla in cui è collocato. Allora i genitori ricevono le congratulazioni, e vengono gli amici portando doni e si toglie il lume che è stato acceso accanto al bambino per tener lontani gli spiriti malefici o il mal d’occhio e il piccino resta nella culla durante le feste: se ne fanno due per la nascita di un maschio e una per quella di una femmina.

Il bambino asiatico è sottoposto a certi riti che sono in uso nell’oriente, e la prima volta che gli sono tagliati i capelli sono messi in una bilancia insieme con dell’oro e dell’argento e quando è raggiunto il peso stabilito, la somma che era stata posta sulla bilancia viene distribuita ai poveri. Quando ha più di quaranta giorni il bambino si fa uscire, ma non prima, per paura che avvenga qualcosa di sinistro.

A cinque o sei anni il bimbo musulmano va a scuola dove impara l’alfabeto e il Corano e legge sempre a voce alta, stando seduto per terra intorno al maestro. A sette anni il bambino sottoponendosi ad altri riti, doventa un buon musulmano e continua ad andare a scuola dal sorger del sole fino al pomeriggio. Per quelli che vogliono farsi preti ci sono i collegi e colà l’insegnamento dura quindici anni.

Il padre di un musulmano, quando il figlio ha toccato i sedici anni, pensa ad ammogliarlo, gli sceglie una fidan-