Pagina:Petruccelli - La rivoluzione di Napoli nel 1848, Genova, Moretti, 1850.djvu/198

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anni di possesso, non ha potuto cancellare neppure un tratto del carattere dell’Ungheria, della Boemia e dell’Illirio. Il suo pensiero intimo si è rivelato, quando i suoi uffiziali del genio hanno inviato a Pietroburgo le carte topografiche le più dettagliate delle posizioni del paese. La sua crociata era una pruova, era uno sperimento; voleva mettere in contatto i due popoli, per vedere se la loro consanguineità si fosse fatta sentire, se la simpatia di razza li avesse rapprossimati. Il saggio fu imprudente dalla parte di un autocrata. Quando il soldato russo seppe dal contadino ungherese che l’aristocrazia magiara aveva abbandonato a lui una metà delle sue proprietà, abolita la servitù, ed accordata libertà ed uguaglianza a tutti, una subita luce si fece nel suo intelletto; e quella luce sarà feconda di una rivoluzione non lontana. Furono i soldati che tornavano dall’Alemagna e dall’Italia che strangolarono Paolo. La manifestazione di questo nuovo spirito nel soldato russo rovesciò i piani dello Czar, e cangiò in tradimento l’atto che Gorgey aveva forse pattuito sotto ispirazioni patriottiche. Chi sa che un giorno quest’uomo, il quale geme silenzioso sotto lo spaventevole peso del martirio che divora la sua patria, non si riveli come un santo, e che il mistero di tanta sventura non sia rivelato? Quando Klapka diceva che Gorgey era uno sventurato piuttosto che un fellone, presentiva forse al pari di noi il segreto impulso che aveva determinata la sua condotta. — Sia comunque, l’Ungheria cadde come cadono gli eroi, tagliata a pezzi, dopo avere esaurito ogni avanzo di vita, trovata inutile ogni speranza; cadde oppressa ma non vinta, strangolata ma non convertita. E dopo l’Ungheria, Venezia, l’ul-