Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/181

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Esau nipoti di Abramo? Chi fu il padre de’ Moabiti, e degli Ammoniti? Non fu Lot nipote di Abramo? Possibile, che questi Siculi, che vennero nell’Italia, superino in antichità per tre, e cinque secoli tutti questi antichissimi popoli? Se i Madianiti, gl’Idumei, gli Ismaeliti, gli Ammoniti trovarono luoghi, ove fissarsi cinque secoli dopo il diluvio non lontanissimi al campo di Sennar, possibile, che non ve li trovarono i figli di Iafet dopo un secolo, e mezzo, ed ebbero bisogno di venir nell’Italia? Penso dunque con Giuseppe Ebreo1, che i nipoti, o pronipoti di Gomer non vennero nell’Italia, come crede il Sig. Peruzzi, ma che popolarono la Frigia, che è una parte dell’Asia minore, e che furono i padri de’ Gomeriti chiamati Galati da’ Greci. Penso con S. Girolamo2, che Magog secondo figlio di Iafet fu l’autore degli Sciti, e che Madai di lui fratello de’ Medi. Giudico, che i discendenti di Iuvan altro di lui figlio si fermarono nella Ionia, e perciò Omero chiama Ioanes tali popoli: che i quattro figli di Iuvan occuparono la Grecia, perchè il Re de’ Greci è chiamato Iovan da Daniele3. Quindi stimo, che le Isole chiamate Elisca d Ezecchiello, sotto qual nome viene la grecia, e che Elis, ed Hellas nel Peloponneso fu occupato da’ discendenti di Elisa figlio di Iuvan: che Tharsis secondo Eusebio fu il padre degl’Ispani: che Kittim, o Ketim altro di lui figlio fu il padre de’ Macedoni4: che i nipoti di Dodani altro di lui figlio popolarono l’Epiro, in cui rimanevano le celebri Quercie di Dodona.

Se ciò sussiste, non ripugna il mio sistema, come pensa il Peruzzi; alla costante opinione, che l’Europa fu occupata non da’ discendenti di Cam, ma da’ discendenti di Iafet. Imperocchè asserii, che alcuni Cananei essendo fuggiti dalla terra promessa per timore delle armi di Giosuè si portarono nella Grecia, la quale era abitata da gente selvaggia, o quasi selvaggia, che


  1. Antiq. Iud. lib. 1. c. 7.
  2. In Ezech. c. 38.
  3. Cap. 8. 28.
  4. Mach. c. 1. v. 1.