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Pagina:Pitrè - Canti popolari siciliani I, 1891.djvu/151

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STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI 125


favolosa Grecia: là è condotta la terribile falange del Macedone: là porta le vincitrici aquile il romano guerriero. Gli antichi imperi, la sede primitiva delle arti, delle leggi, delle scienze che chiamano verso que’ luoghi le osservazioni del viaggiatore e del geografo, gli studi di letterato e del filosofo. La venerata culla delle religioni invita a’ Pagodi il curioso greco; alle imposture della Mecca il fanatico musulmano; al sepolcro di Gerusalemme il prode crociato. La natura, liberalissima dispensatrice colà de’ suoi tesori, vi attira ogni brama del commercio: gareggiano i popoli per averne la preminenza: la terra è coperta di caravane, il mare di vascelli, e tutte le orientali strade che conducono all’India sono seminate di fattorie, di agenti, di empori. Lo spesso avvicendare della fortuna nelle armi e nella politica trasporta da una nazione ad un’altra il monopolio, la ricchezza, il potere; ma la direzione rimane sempre quella stessa; ma nella tenda o sulla nave del guerriero, nel gabinetto del ministro, nel concilio propagatore della fede, nello studio dell’uomo di lettere, al banco o sul legno del commerciante non si ragiona che dell’Oriente1. "E se questo è dell’Europeo, che sarà dell’Italiano, che del Siciliano, nella cui fantasia maravigliosamente s’appresentano i paesi orientali, anzi l’Oriente tutto?

La qual cosa può trovar ragione nella dominazione araba, ma certo ebbe incremento nelle relazioni, che,

  1. G. Bianchetti, Elogi ed altri scritti economici: Elogio di Cristoforo Colombo, pp. 86-89. Treviso 1864.