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Pagina:Pitrè - Canti popolari siciliani I, 1891.djvu/73

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STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI 47


Non sempre nè tutti del giusto metro sono i versi de’ canti: qualche piede manca, mentre soverchio è qualche altro: ma ad allungarlo se breve, a contrarlo se lungo, la filalella, ossia la protrazione delle vocali tra parola e parola, tra sillaba e sillaba (che i letterati dissero, e il cielo ne li perdoni! sciocca cantilena del volgo, e che pure è destinata a dar luogo ai più spiccati accordi armonici), rende il medesimo ufficio della spontanea elisione di qualche consonante che esubera; perchè il canto non tollera errori di ritmo, e da sè corregge, anche a rischio di demolire qualunque edificio grammaticale.

Il canto, o meglio la parola non isposata alla melodia non è l’espressione intiera della poesia veramente popolare. La melodia ha un grandissimo ufficio nel canzoniere del popolo: senza la quale il canto è un puro ed ozioso esercizio. Ecco perchè s’incontrano gravi difficoltà nel raccogliere e copiare de’ canti con la sola ripetizione orale di chi li sa, e perchè volendoli avere nella loro interezza bisogna fare che il cantatore associi la melodia alla poesia.

IV. Donna e Amore.


Primo tra tutti gli elementi costitutivi la poesia popolare è senza dubbio il sentimento: primo tra tutti i sentimenti è per fermo l’amore.

Ma di qual tempra sarà egli questo amore? Esso è l'amore della natura, schietto, semplice, spontaneo; l’amore melanconico ed intenso.