Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/88

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vi presto o tardi a qualche passo estremamente sgradevole. — Vincerete, per amor mio, questa affettazione che vi conduce, come voi stesso confessate, a negare, tacitamente e implicitamente, la vostra infermità di vista. Perchè voi la negate virtualmente questa infermità, rifiutando di impiegare i soliti mezzi per correggerla. — Vorrete comprendere, dunque, che io desidero che portiate gli occhiali: — oh.... sst! — ormai avete acconsentito a portarli per amor mio. Dovete accettare questo gingillo che ho tra le mani, il quale, sebbene sia di ammirevole aiuto alla vista non ha realmente un valore immenso come gioiello. Vedete che, con una modificazione da nulla, — così o a quest’altro modo — lo si può adattare agli occhi sotto forma di occhiali, o portare nel taschino del panciotto come un occhialetto. È nel primo modo, tuttavia, e abitualmente, che avete ormai acconsentito a portarlo per amor mio».

Questa richiesta — debbo confessarlo — mi confuse in non piccolo grado. Ma le condizioni nelle quali mi veniva fatta rendevano ogni esitazione assolutamente fuori di luogo.

«È fatto!» gridai con tutto l’entusiasmo che mi riuscì di tirar fuori al momento. «È fatto — e consento di tutto cuore. — Per voi sacrifico qualsiasi suscettibilità. Per questa sera por-