Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/91

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mediatamente la colazione; intanto eravamo entrati in un salottino, e ci eravamo seduti.

Era oramai quasi giorno fatto, e mentre contemplavo rapito l’angelo seduto al mio fianco, mi venne d’un tratto l’idea singolare che questa era realmente la prima volta, dal momento in cui avevo conosciuto la celebrata bellezza di Madame Lalande, che mi era permesso di esaminare da vicino questa bellezza alla luce del giorno.

«E ora, mon ami, disse costei prendendomi la mano, e interrompendo così quella trama di pensieri, e ora, mon cher ami, poichè noi siamo indossolubilmente uniti, poichè ho ceduto alle vostre suppliche appassionate e ho adempiuto alla mia parte della nostra intesa, immagino che non avrete dimenticato che anche voi avete un piccolo favore da rendermi, una piccola promessa alla quale non vorrete certamente sfuggire. Ah! Aspettate! Lasciate che mi ricordi! Sì, con tutta facilità richiamo alla mente le precise parole della cara promessa che iersera faceste ad Eugenia vostra. Ascoltate! Così avete detto: «È fatto — acconsento di tutto cuore. Sacrifico per voi i miei più gelosi sentimenti. Per questa sera porterò questo caro occhialetto, sotto forma di occhialetto, e sul mio cuore. Ma al primo albeggiare di quel mattino