Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/92

Da Wikisource.

che mi darà la gioia di chiamarvi mia moglie, lo porrò sopra il mio.... sopra il mio naso, dove lo porterò sempre di poi sotto la forma meno romantica e meno elegante, ma più utile certamente, che desiderate». «Queste furono le parole esatte, mio amato marito, non è vero?» «Le parole stesse» dissi, «avete una eccellente memoria, e vi assicuro, mia bellissima Eugenia, che non v’è da parte mia nessuna intenzione di sottrarmi all’adempimento della banale promessa che implicano. Ecco! Guardatemi! Mi stanno bene, piuttosto, non è vero?» E qui, avendo fatte accomodare le lenti secondo la solita forma degli occhiali, le applicai con disinvoltura nel modo richiesto; mentre Madame Simpson, aggiustandosi la cuffia e incrociando le braccia sul petto, saltava a sedere dritta sulla seggiola, in una posizione alquanto tesa e provocante e, a dir il vero, piuttosto poco dignitosa.

«Per la bontà divina!» esclamai quasi allo stesso istante che gli occhiali si furono posati sul mio naso; O Dio! per la bontà divina! eh via, che diavolo posson mai avere questi occhiali?» e togliendoli rapidamente, li nettai accuratamente con un fazzoletto di seta e me li aggiustai di nuovo sul naso. Ma se, al primo istante, era occorso qualcosa che mi aveva sorpre-