Pagina:Poemi (Byron).djvu/179

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il giaurro 175

1165» Quel mio, ben era amor. Gemito mai,
» Non mai sospir, su le mie labbra apparve;
» Morte invocar io seppi solo, e morte,
» Vedi, s’appressa. Oh, vegna alfin! Fu mia
» Lejla! Beato I’ fui!... Sorte ch’io volli,
1170» Di’, poss’io rampognar?
Tutto perdei!
» E reggo ancor, di Lejla mia trafitta
» Tranne al pensier. Deh! rendimi pur mista
» A l’affanno la gioja, ed io ritorno
» A la vita, e a l’amor! Per chi sen’muore,
1175» Padre, non gemo io no; per lei sospiro,
» Per lei sol che morì; sotto il movente
» Gorgo ella giace; oh, perchè in terra, fossa
» Non diérle i crudi! Il mio straziato cuore,
» L’inquieto desir, cercarla almeno,
1180» E trovarla potrebbe, e il breve tetto
» Dividere con lei! Forma di luce
» Era colei, forma che, se la scorgi,
» Parte si fa degli occhi tuoi; sorgea
» Ovunque i lumi io rivolgessi, innanzi
1185» A la mia mente ognor, amica stella!
» Candida stella del mattin!....
Sì Amore
» Luce è del Cielo! Sì, favilla Amore