Pagina:Poesie greche.djvu/73

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Ma morbi varî e molti
  L’uom sempre ha in sè raccolti,
  La cui vicenda ognor viene e sen va.


48. D’ignoto.

Me a coronar, benchè sepolcro umìle
  O passeggiero, e a coronar t’arresta,
  Chè il prediletto alle Pïerie Muse
  Il divo vate Omero in me racchiudo.

49. D’ignoto.

Breve ha rosa il fiorir: se tu ten vai,
  Le foglie, no, lo spino troverai.

50. D’ignoto.

Un medico, se mai ciarliero sia,
  È all’ammalato nuova malattia.
  Me fe’ giacere oppresso
  De’ medici un consesso.

51. D’ignoto.

Come fui? donde son? perchè venuto
  Qua? Per andar poi via. Come poss’io
  Nulla sapendo diventar sapiente?
  Fui, nulla essendo, e poi sarò qual pria.
  Ahi! niente e niente ell’è la vita umana.
  Ma mi porgi di Bacco il dolce nappo;
  Questo è rimedio che guarisce i mali.