Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/32

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          405Rafaella tremanti avea le bianche
     Mani sovra le corde, e uscìa tremante
     Dal dolce petto il modulato suono,
     E le guance arrossìano e di pallore
     Si ricoprìano, e il grande occhio fulgente
     410Errava intimidito, e s’atterriva
     Del re incontrando il formidato sguardo.
     Quel gentil trepidar della fanciulla
     Di tutte grazie adorna, intenerìa,
     E maggiormente a lei tutti amicava.
          415Oh! prepotenza de’ söavi incanti
     Che la donna somigliano al bambino,
     E pur la spargon di virtù nascosa
     Che ratta vince ogni viril fortezza!
     Oh! come l’uom, quell’apparente infanzia
     420Mirando in viso della donna, e in tutti
     I morbidissimi atti di quell’ente,
     Gli s’avvicina con fiducia, e ardisce
     Dirsi maggiore,— ed a quell’ente quindi
     Che si debol parea, tributi solve
     425Di reverenza, e a sè maggior lo estima!
          Per quel poter che nelle forme regna
     E nella voce della donna, e astringe
     Le feroci, virili alme ad ossequio,
     Dato alla donna è svolger ne’ suoi detti