regno nobile W, e potente: in quello furono molti re generosi,
e valenti. E vi regna al presente un figliuolo del Gran Can, nominato Mangalù’15, qual’esso Gran Can coronò di questo reame.
Ed è questa patria certamente di gran mercanzie, e molte arti.
Ivi nasce la seta in gran quantità, e vi si lavorano panni d oro, e
di seta, e d’ogni sorte, e di tutte le cose che s’ appartengono a
fornir un esercito. Parimente hanno grande abbondanza di tutt«
le cose necessarie al corpo umano, e compranle per bou mercato.
Quelle genti adorano gl’idoli. Quivi sono alcuni Cristiani, e Turchi, e Saraceni. Fuori della città forse per cinque miglia è un
palazzo del re Mangalù, il quale bellissimo, ed è posto in una
pianura dove sono molte fontane, e fiumicelli, che ivi scorrono
dentro, ed’intorno; e vi sono bellissime cacciagioni, e luoghi
di uccellare. Primamente v’è un muro grosso e alto, con merli
attorno attorno, che circonda circa cinque miglia, dove sono
tutti gli animali selvaggi, e uccelli. E in mezzo di questa muraglia v’ è un palazzo grande e spazioso cosi bello, che ninno lo
potrebbe meglio ordinare: il quale ha molte sale, e camere grandi
e belle, e tutte dipinte d’oro con azzurri finissimi, e con infiniti
marmi. Questo Mangalù, seguendo le vestige del padre, mantiene
il suo regno in graud’equità e giustizia, ed è molto amato dalle
•uè genti, e si diletta di cacciagioni e d’uccellare.
(t. I p. toi). Ivi non vi si legge come qui: e cavalcando sette altre giornate,
ma solamente: quando l uomo ha cavalcato quale otto giornate, l’uomo truova
la nobile città di (tue-gian-fu, lezione confermata dal Testo Riccardiano. L seguendo detta lezione, avrebbesi nuova prova della giustizia della congettura dalla
distanza, poichè nella carta particolare della provincia, da Coa-tcheu a Hantchong - fu sonovi 160 miglia, che corrispondono appunto alle otto giornate
notate dal Polo. 1 lang-tchung-fu Lai. "52.° 5<ì.’ Long. Occ. 9.0 16.’ Duhaldo.
414’ ftrgno nobile. Apparteneva la città sotto la terza dinastia ai principi rii Ifin dipoi ai 7’chcu. Di li si parli Tiru-pang fondatore della dinastia degli Ilari, e apii una via che per precipizj e luoghi spaventevoli lo condusse alla capitale, i lavori straordinarj occorsi per aprire lu detta via, procacciarono al suo generale Cluuig-Leang, che gli diresse, gli onori dell’ apoteosi, a l.iru-pang l’Impero della Cina (Mail. Atl. Sin- p. 5y) (Hiat. Gcn. de la
Chin. t XII. p. 71).
415. Mangalu o Manghola. Lo dice il Dcguignes terzo figlio di Cullai Can,
• vicerè o governatore del Chen-tit del Se-tchuen, c del Tibet (t.lV.p.18). ’l’ali
vicerè è nell’ consuetudine il Polo di appellargli re.