Pagina:Protocollo della repubblica romana.djvu/39

Da Wikisource.

(27)

principii ch’essi consacrarono in beneficio della umanità, e del progresso, nel cui nome scossero tante volte il mondo, e che non pertanto oggi, repubblicani, a nostro danno conculcano. - Essi vedranno, se già noi videro, quale ridevole ed atroce missione fosse imposta ai discendenti della grande armata - e tosto torceranno l’armi contro al loro vero, unico, e pur nostro nemico - l’Austria.

Noi volentieri, dimenticando l’ingiuria della commetta invasione, esulteremo di combattere anche una volta con loro, ma non col ferro fratricida, coll* eroica emulazione dei forti. Che, sebbene fiaccata e guasta -da infinite sventure, questa infelice Italia ha pur tali figliuoli, di cui ogni p:ù illustre Nazione si potrebbe gloriare.

Viva l' Ungheria, Viva la Repubblica.

Bologna, il 6 maggio 1849.
Per la Guardia Nazionale - Il Generale C. Bignami.

(Seguono le firme dei Deputati d’ogni compagnia della Guardia.)


REPUBBLICA ROMANA

IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

CITTADINI

Domani il Generale della Guardia Nazionale vi chiama a fare un atto degno di Voi, a mostrare che Roma ha la fede italiana, e che ha dato principio alle nuove sorti della nostra conculcata Nazione.

Perché nessuno manchi all’appello, tutti i negozi, tutte le officine saranno chiose dalle 11. antimeridiane alle 2. pomeridiane.

Il trionfo di Roma è una vittoria campale; se l’Italia ora sarà vinta noi sarà disonorata, e niuno potrà distruggere la pagina di questa storia. I vili solo ei tristi potranno sconoscerla; i magnamini grideranno come della Polonia: peri, ma valorosamente; la prepotente forza la sopraffece; perché la diplomazia trasse in inganno i popoli.

VIVA LA REPUBBLICA ROMANA

Bologna 3. Maggio 1849.

Il Preside
O. BIANCOLI