Pagina:Protocollo della repubblica romana.djvu/48

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te, e per l’impunità de’ Malviventi, e per l’eternità de’ giudicati, c per la venalità delle procedure, e per l’ingiusta forza del pecunio, e delle protezioni contro tante giuste domande?

Cittadini, noi eravamo tenuti in Spinosissima culla, stretti a gridare, od invocare provvidenza da chi ci voleva oppressi senza pietà, e sempre fanciulli. Ciò era contro al fatto subblime di nostra creazione, e natura. Dio si sdegnava, e ci apriva campo a rigenerarci col mezzo stesso dell’Augusto Capo della sua Chiesa: di quel Capo che incominciava il nostro riscatto e quello d’Italia, poi gli mancava cuor di finirlo.

Ben avversi di ripudiare la religione, noi l’adoriamo anzi tutti. Ben lontani di far onte al Pontefice, noi anzi tutti lo veneriamo. Base de’ governi è la religione, c sia essa con noi. Letizia del Cristiano ò il Pontefice, e sarà nostro gaudio per sempre, ma quando non altra Autorità egli indossi che quella di Pietro di cui è Successore.

Intanto a persuadere e convincere l’armata Francese, ed ogn’altra Potenza, che il Governo ch’ora ci guida sorgeva per voto de’ Popoli e per nostro voto, facciamo solenne dichiarazione che lo proclamammo a Repubblica di nostro libero assenso, c con nostra piena adesione, non da altro spinti che dalla prepotente necessità di miglioramento di leggi, e dall’assoluto bisogno di sciogliersi alfine dal dominio feudale di quella Casta, che Dio istituiva soltanto per l’Altare, per la spirituale istruzione e salvezza dell’Universo.

Sentita dai Cittadini adunali la lettura della proposta cui sopra, concordemente hanno fatto plauso alla medesima, e ad unanimità di voti e di espressioni l’hanno approvata intieramente in ogni sua parte, perchè basata sopra fatti e ragioni ineluttabili. A conferma peraltro di ciò vengono tutti a rinnovare c confermare la protesta e dichiarazione di loro spontanea c libera volontà, come interpreti e rappresentanti del Popolo di questa Comune, che la proclamazione della Romana Repubblica è stata effetto dell’universale pensiero, desiderio, e voto della Popolazione intiera di questa medesima Comunità avendolo anche provato il concorso numeroso dc’ Votanti nella circostanza delle nomine dc’ Deputati spediti a Roma per quell’Assemblea Nazionale.

A nome quindi dell’intiero Popolo che rappresentano, e per loro proprio convincimento solennemente ora