Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/116

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volto, il giovinetto Orombello. A destra di Beatrice chiudeva lo spazio, lasciato vacuo dai sedili, una tavola da pesante tappeto ricoperta, alla quale sedevano il Cancelliere del collegio de’ Notaj con due scrivani ch’avevano innanzi a loro carte e pergamene.

Gli occhi di tutta l’assemblea erano rivolti curiosamente sopra Filippo Maria il di cui prossimo cangiamento di sorte formava il soggetto delle strane congetture d’alcuni, del timore e delle speranze di molti altri, tanto pei singoli personali interessi, quanto per quelli che riguardavano la patria.

Egli stava contegnoso, ritto dalla persona ed in silenzio. A cagione della morte del fratello, ed anco per conformarsi allo stato vedovile della Contessa, vestiva a lutto. Il mantelletto ch’aveva a spalle era nero, il corsetto e tutto il vestimento erano pure di drappo bruno, stretti alle membra, e profilati d’un ricamo in oro di quella foggia ch’or noi diciamo alla raffaellesca. Aveva deposto il berretto sopra un guanciale di velluto messogli apposi-