Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/117

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tamente d’accanto. La sua capellatura era nera; aveva alta fronte, pallida la faccia, il naso lievemente adunco, sottili le labbra, neri gli occhi che soleva tenere come socchiusi. Il complesso di sua fisonomia accuratamente esaminata, dinotava un misto d’acume intellettuale, d’orgoglio, di fermezza, di dissimulazione ed anco in certi momenti palesava una preoccupazione di spirito sì profonda che s’assomigliava quasi al delirio; ma tutti questi sentimenti erano allora velati o sepolti sotto una tinta di tranquillità e di modestia che consuonavano mirabilmente colla situazione in cui era.

I due personaggi che lo fiancheggiavano, uno, l’Arcivescovo, di lineamenti pronunciati e severi, addobbato co’ sontuosi abiti di sua dignità sacerdotale, spirava dall’aspetto imponenza e maestà; l’altro, Zanino Riccio, abbigliato d’una semplice sopravveste foderata di vajo, co’ capelli corti e la barba rossigna, s’aveva ne’ tratti del volto improntato un sorriso che a prima giunta sembrare poteva di sincera affabilità, ma non era invece che l’espress-