Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/138

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marito: se non che la pretensione della corte di Modena che i figli che da quel matrimonio nascessero aver dovessero uno stato in proprio, mentre non poteva Leopoldo indicare se non la probabilità di avere in feudo il Tirolo, fece sì che in questo affare non si procedesse più oltre. Governò poi Claudia, lui morto, il Tirolo, molti italiani alla sua corte invitando; e buon luogo ebbe tra essi Girolamo stato già, come suo padre, più anni ai servigi della casa Medici. Ond’egli prese stanza in Innsbruck, consultato anche allora di frequente dal Bolognesi circa gli affari del duca di Modena; pel quale troviamo che nel seguente anno s’adoperava a far leve di soldati da comporre un reggimento per un colonnello Bernardi, ricevendo a tal uopo 25.000 talleri . Il viaggio del conte Girolamo a Vienna in quell’anno 1637 aveva per iscopo l’incarico datogli dall’arciduchessa, e ch’egli assai bene eseguì, di andare come commissario imperiale insieme ad altro cavaliere della corte di lei, in Polonia per alcuni affari di famiglia, e per combinare il trattamento dovuto alla regina moglie di Vladislao IV, che era figlia dell’imperatore Ferdinando II. Ritornava poi egli a Vienna nel successivo anno per presentare alla corte l’altro parente suo e di Raimondo al quale accennavamo, vo’ dire il marchese Francesco Montecuccoli , colà dal duca spedito sotto colore di fare offici di rallegramento per la nascita di un figlio dell’imperatore; ma più specialmente per trattare della successione al ducato della Mirandola, dalla quale il duca Francesco, esecutor testamentario dell’ultimo duca, rimover voleva la principessa Maria Cybo, per gratificarsi per avventura la Spagna, alla quale non mostravasi essa allora a bastanza aderente. E ancora trattar doveva delle non mai abbandonate pretensioni della casa d’Este