Pagina:Rapisardi - Opere, II.djvu/497

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Indice 485
Canto Decimoterzo |||
 Pag. 315

Santa Caterina alla vista di Lucifero si perde d’animo, e invece di convertire lui alla fede, converte se stessa all’amore. Alcuni Angeli, sedotti dall’esempio, disertano il cielo e cantano il desiderio della terrena voluttà. Ultime ore di Pio IX. L’ombra di un frate. Una vittima delle stragi di Perugia. Due decapitati. Straziato da queste apparizioni, il vecchio Pontefice muore, domandando inutilmente perdono.

Canto Decimoquarto |||
 Pag. 341

Saluto di Lucifero al Sole; tra’ raggi del quale rivede l’immagine di Ebe. Attirato da mirabile forza d’amore 1* Eroe si solleva per l’aria; traversa gli spazj, giuùge in Venere, si confonde con l’amor suo, e procede inflno al Sole, da dove alza la voce dell’ultimo giudizio. I morti d’ogni età e di ogni .loco risorgono, e s’innalzano dalla terra per assistere al giudizio di Dio. Rassegna di filosofi; d’istitutori di popoli; di riformatori. Le vittime domandano vendetta.

Canto Decimoquinto Pag. S69 La voce di Lucifero spaventa i beati, che si danno scompostamente alla fuga. San Luigi Gonzaga si sviene fra le braccia di Santa Teresa. Gabriele, non potendo persuadere l’Arcangelo Michele alla pugna, ordinate alla meglio alcune schiere, disponesi alla battaglia. Santa Cecilia ne lo dissuade; ond’egli, lasciato il fiero proposito, s’abbandona voluttuosamente nelle braccia di lei. Lojola, Domenico di Guzman, Torquemada, Pietro d’Arbues, Sisto e Pio V ordiscono una frode a Lucifero. San Pietro abbandona le porte del paradiso. L’eroe sventa la congiura, e prorompe luminosamente nel cielo. I santi congiurati tentano la fuga, e periscono miseramente. Lucifero arriva alla presenza di Dio, cui trova già fuori di sé, abbandonat da tutti, fuorché da alcune bestie fedeli. Tornata vana ogni loro difesa, tramutatosi indarno in diversi aspetti. Iddio muore, mentre l’eroe ridiscende sul Caucaso, ed annunzia a Prometeo la fine dell’impresa.