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Camera dei Deputati — 18 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



il quadro di intenti e di attività entro il quale si muove la Loggia P2 durante questa prima fase di espansone. Ci ritroviamo di fronte ad un'organizzazione caratterizzata da una forma di riservatezza innestata con connotati accentuativi nell'ambito della riservatezza rivendicata come propria dalla comunione di Palazzo Giustiniani - che evolve verso forme di indubbia segretezza quale certamente denotano l'adozione di appositi codici per gli iscritti nonché di un nome di copertura, «Centro studi di storia contemporanea », per indicare l'organismo.

La loggia si muove comunque ancora nell'ambito della tradizione massonica e conserva sostanziali legami strutturali ed operativi con l'istituzione che ad essa ha dato origine. Ne sono testimonianza la presenza di un forte numero di militari a due di essi, De Santis e Rosseti, sono tra l'altro assegnate le funzioni di segretario amministrativo e di tesoriere che s'inquadra nella tradizionale propensione della massoneria verso tali ambienti, nonché il ruolo ancora centrale del Gran Maestro nella gestione della loggia, pur se esercitato in condominio con il personaggio emergente che all'organismo ha dato nuovo impulso: il segretario organizzativo Licio Gelli.

Quello che appare invece affatto nuova è l'accentuata connotazione politica dell'organizzazione, che, sotto il profilo operativo, si rivela come in tutto dedita alla gestione e all'intervento nelle attività «profane» inquadrate nell'ambito di una ben definita connotazione politica e gestite ad un livello di impegnativo rilievo. A tal proposito è di primario interesse rilevare che la Loggia P2, formalmente e sostanzialmente. strutturata come loggia massonica, non conduce peraltro nessuna attività di tipo rituale, quale correntemente esplicata dalle logge massoniche; la vita della loggia infatti, «messa al bando la filosofia », si palesa del tutto incentrata nella gestione della solidarietà tra affiliati e, in un più ampio contesto, nell'attenzione rivolta alle vicende politiche del Paese. Il progetto politico sottostante a tale contesto organizzativo potrebbe apparire informato ad una generica visione di stampo conservatore, di per sé non particolarmente allarmante e perfettamente lecita, se non fosse accompagnata da due elementi meritevoli di particolare attenzione. Il primo è rilevabile nella posizione di rilievo assunta nella vita della loggia da elementi di spicco della gerarchia militare, che divengono così destinatari dei discorsi politicamente contraddistinti in modo univoco tenuti nelle riunioni di loggia, secondo quanto ci documenta la riunione tenuta ad Arezzo nel 1973: un dato questo che impone di prestare la dovuta attenzione a quelle che altrimenti potrebbero essere considerate banalità1 prive di concreto valore politico.

La seconda osservazione è relativa alla connotazione marcatamente antisistematica della loggia, i cui affiliati svolgono un discorso

  1. «La particolare posizione geografica e la struttura oro-idrografica banno reso e rendono l'Italia un Paese eminentemente agricolo »: circolare sopra citata.